19 MARZO….E CHI IL PAPA’ NON L’HA MAI AVUTO?
19 MARZO, E CHI IL PAPA’ NON L’HA MAI AVUTO?
Si è detto di tutto su facebook festeggiando il papà, si sono postate foto di giovani e vecchi padri, foto di antiche nozze e di suoceri elevati al grado dell’amore filiale. Si è assaporato un nostalgico sentimento che solo un rapporto ritrovato o mai vissuto pienamente è capace di offrirci la festa odierna. un amore filiale che, se fosse vero e vissuto da tutti con questo trasporto, avrebbe già reso migliore il mondo.
Però, non è mai troppo tardi ricordarsi di averlo un padre, e ringraziare ciò che la società del benessere si è inventato per i più fortunati, per coloro che un padre ce l’hanno davvero.
Ma, mi sia concesso fare un po’ di critica, una critica veritiera e, forse, un po’ cinica di una realtà che non possiamo nascondere, un’altra faccia di una società che, quando vuole, sa essere solo dolce come il miele, e l’amaro…l’amaro lasciamolo a chi ha vissuto un’altra epoca. E oggi mi va di pensare a chi il papà non l’ha mai avuto.
E’ una grossa discriminazione, si era crudeli un tempo, ed era facile essere additati come : chi, quello che non ha padre? E poi, oggi è un brutto handicap non avere un padre, peggio di una menomazione, un punto a sfavore nella tua vita che ti fa crescere prima, ti indica che solo in te troverai le risorse di cui necessiti. Dovrai farcela da solo, e quanto ti costa non avere al tuo fianco chi ti spiana la strada, chi cercherà, fra tutti i suoi vicini o lontani conoscenti, la persona che ti possa trovare la giusta raccomandazione per i tuoi studi prima, per trovarti un lavoro dopo, insomma colui sempre pronto, anche qualche volta burberamente, a risolverti ogni problema, insomma, tuo padre, se ce l’hai! E, se non ce l’hai?
Non avrai tutto questo, la vita ti ha beffato, ti ha tolto un sostegno, e non solo l’altra parte di affetto che deve provenire da una famiglia normale, con tutti i benefici di avere due genitori, ma anche un quadretto monco della tua famiglia. Lo piangi, se ti dicono che è andato in cielo, gli porti dei fiori e preghi per lui. Ma, come succede oggi, e come succedeva prima, se il padre fugge dalle sue responsabilità, un padre che padre non vuole esserlo per sempre, che si separa, divorzia, dimentica il suo ruolo, cosa c’è da festeggiare per un padre così?
Meno male che un’esperienza simile ti fa capire tutti i vuoti, ti rende vulnerabile alle assenze di qualsiasi tipo, e se ti trovi una scolaresca davanti, ci pensi due volte, anzi guardi i dati anagrafici, prima di festeggiare la tale festa, che sia del papà o della mamma: ce l’avete tutti? Ed anche i nonni, per il loro giorno, ce l’avete tutti e due? Altrimenti, nel dubbio, è meglio disobbedire alle regole che la società si inventa per i più fortunati.
E per gli altri, quelli discriminati da condizioni diverse, il 19 Marzo festeggiamo solo S. Giuseppe, andremo certamente sul sicuro.